
8 Marzo
8 marzo 1908: New York. Incendio nell’industria tessile Cotton. 129 operaie arse vive dalle fiamme appiccate da Mr. Johnson. E’ quanto, a partire dalle scuole materne, le scolaresche apprendono riguardo l’origine della festa della donna. Si è probabilmente persa la memoria storica circa l’origine di tale giornata a causa della sua forte connotazione politica. Nei fatti, nessun incendio può essere ricondotto a tale data, quanto piuttosto, erroneamente potrebbe essere ricollegato al più grave incendio della fabbrica Triangle che sancì invece l’apertura delle questioni riguardanti la sicurezza sul lavoro che portarono ad un aumento delle adesioni alle International Ladies’ Garment Workers’ Union. La reale origine della Festa della Donna resta controversa. Potrebbe risalire al Congresso dell’Internazionale socialista di Stoccarda del 1907 quando, Rosa Luxemburg, sollevando la questione femminista, propose di dedicare un giorno ai diritti delle donne. E’ su questa scia che, muovendosi nel solco della rivendicazione del diritto di voto, il movimento operaio e socialista ha celebrato, in date diverse, giornate dedicate al suffragio femminile. E’ il 28 febbraio del 1909 quando, negli Stati Uniti, si celebra per la prima volta la festa della donna. Forti del successo ottenuto, le socialiste femministe ne proposero la celebrazione al Congresso dell’Internazionale svoltosi, nell’anno successivo, nella Folkets Hus (Casa del popolo) di Copenaghen. La prima vera adesione massiva la si registrò l’11 marzo 1911 quando, in occasione della ricorrenza delle manifestazioni proletarie che costrinsero il re di Prussia a riconoscere anche il diritto di voto alle donne, numerose manifestazioni si tennero in Austria, Danimarca, Svizzera, Germania ed USA. Per mascherare il significato politico di questa ricorrenza si è però omesso che l’8 marzo 1917, le operaie di Pietroburgo, manifestarono per la prima volta, accanto agli uomini, contro la guerra e la mancanza di cibo. E’ l’UDI (Unione Donne Italiane) che rilancia la ricorrenza in Italia ed è soprattutto a seguito delle cariche della polizia contro il corteo femminista dell’8 marzo 1972 che la festa riesce ad ottenere la sua attuale eco. Con il 1975, la Festa della Donna diviene, grazie alle Nazioni Unite, la giornata dedicata alla donna. Simbolo di questa ricorrenza ormai puramente commerciale è la mimosa, che ha sostituito, il garofano rosso, già precedentemente utilizzato per la festa del primo maggio. Per quanto controverse possano essere le matrici di questa ricorrenza, ciò che risulta è, ancora una volta, l’estremo tentativo di demarcazione di una insita inferiorità avvertita dai movimenti femministi che, senza remora alcuna, infangano le proprie origini e la liceità delle prime battaglie condotte. Difatti, ciò che si verifica, di anno in anno, è una ferita inferta alla dignità della donna che si rende, senza alcun reale giudizio critico, oggetto indiscriminato degli uomini in nome della completa libertà di disposizione del proprio corpo.