Questo è il primo di un trittico di articoli dove analizziamo degli esempi pratici di sostituzione etnica, ovvero Mariupol, Molenbeek e Castel Volturno, dimostrando come, un concetto bollato da alcuni come “teoria del complotto”, sia in reatà un fenomeno reale ed attuale di questi tempi.
Mariopol’ fu fondata nel 1778 col nome di Pavlovs’k in un’area precedentemente abitata dai cosacchi ma già nel 1779 assunse il nome di Mariuopolis, Marianoupolis o Mariampol’. L’insediamento crebbe fortemente con l’arrivo di alcuni greci emigrati dalla Crimea intorno al 1780. Nel 1882 fu collegata tremite ferrovia al bacino del Donec, ricco di ferro e carbone, quindi il porto divenne il più importante del Mar d’Azov.
Il toponimo Mariupol’ fu coniato proprio dagli immigrati greci dislocati alle foci del Kalmius ,nei pressi di Pavlovs’k. Il nome, inizialmente attestato come Mariampol’, potrebbe derivare dal villaggio di Mar’jam nei pressi di Bachčisaraj o essere stato scelto in onore di Maija Fedorovna, moglie dell’allora principe ereditario Paolo, e mantenne questo nome fino al 1948, quando fu ribattezzata dai sovietici Ždanov, in onore di Andrej Aleksandrovič Ždanov, fautore della famigerata “dottrina Zdanov” che stabilì l’insieme di definizione dei canoni del realismo socialista, tratteggiando i due campi opposti dell’epoca, ovvero quello imperialista a guida USA e quello “democratico” a guida URSS.
Nel 1989, a seguito degli eventi innescati dalla caduta del muro di Berlino, riprese il nome originale.
Le cronache più recenti raccontano di una breve occupazione ad opera dei separatisti filorussi dal febbraio al Giugno 2014, con successiva riconquista da parte delle truppe ucraine con il fondamentale contributo dell’allora neonato battaglione nazionalista “Azov”, il quale, stabilì nella città il suo QG.
Nel febbraio 2022 la città è stata teatro della sanguinosa battaglia di Mariupol, dove la guarnigione ucraina ( composta dal reggimento “Azov” e dalla 36 Brigata di Fanteria di Marina, per un totale di circa 8500 combattenti) ha resistito all’assedio di 18.000 soldati russi e separatisti per 86 giorni.
Il 20 maggio 2022 viene diramato l’ordine di resa da parte dell’Alto Comando Ucraino: in quel momento il bilancio per le stremate truppe ucraine ammontava a 4000 caduti e 4168 prigionieri.
Il trattamento di questi prigionieri rappresenta una delle più brutali e infami pagine dell’antifascismo dal 1945 ad oggi: tutti i soldati vengono spogliati e perquisiti, alla ricerca di tatuaggi politici di destra, fascisti o nazionalsocialisti, per poi essere smistati diversamente rispetto ai soldati comuni.
La città di Mariupol, prima della battaglia del 2022, contava 425 681 abitanti, la cui maggioranza apparteneva agli ucraini russofoni: si stima che i bombardamenti prima della battaglia, abbiano distrutto o danneggiato il 90% degli edifici della città e dei cittadini originari quasi 400 mila sono fuggiti: le case non danneggiate sono state nazionalizzate e solo a chi si dichiara russo – ed accetta la cittadinanza russa – è stato permesso di poter rientrare in possesso della sua proprietà.
Ad oggi, la città conta circa 100 000 abitanti, ma solo una parte di essi è di etnia ucraina: difatti, uno dei primi passi della ricostruzione della città è stato quello della progettazione e realizzazione di 50 palazzoni con 6000 alloggi popolari che da vendere a cittadini russi provenienti all’estremo oriente a tassi agevolati. ( intorno al 2% di interesse, quando nel resto della Russia, il tasso è del 20%).
Per soddisfare la curiosità basterebbe fare un giro su tiktok con la geolocalizzazione su Mariupol per vedere migliaia di contenuti di persone di origine transcaucasica ed asiatica; un destino beffardo per una città in cui viveva una popolazione che era per il 60% ucraina, il 33% russa e per la restante parte greco/ucraina e che oggi sembra Grozny o qualche altra città transuralica.
Dell’identità ucraina, resta ben poco, con toponimi cambiati e monumenti demoliti.
D’altro canto, i russi quanto si parla di ingegneria sociale, e di russificazione forzata, sono maestri da più di 100 anni, basta andare a chiedere in Carelia, o più semplicemente a Königsberg.
Benvenuti nel mondo Russo.

