Borrelli, salutace a Salis!

Di Tony F.

In principio fu Alessandro Gassman, che in tempi di restrizioni pandemiche smise i panni di attore di figlio di papà per indossare quelli di delatore, spiattellando con mero fare da comara di bottega a Forze dell’Ordine e sui social di persone che semplicemente non si arrendevano al fatalismo e decidevano di respirare quando tutti avevano le mascherine, seppur in casa.

Sulla falsariga del modello Parma, anche Francesco Emilio Borrelli, membro(!) della Camera dei deputati – dice Wikipedia – in sostanza, un Berizzi che non ce l’ha fatta, cerca di montare il caso postando rigorosamente nel mondo virtuale uno striscione esposto davanti alla storica Sezione Berta con cui si grida alla libertà per camerati ingiustamente carcerati.

Non sappiamo se Borrelli sia passato fisicamente per via Foria (nel caso, citofonare Sezione Berta) o qualche delatore in erba suo affiliato abbia mandato la segnalazione al numero di telefono che è riportato quale immagine del profilo social con cui si assicura di dare un senso alle sue giornata, ossia offendere le persone con epiteti che la maggior parte delle volte nemmeno stanno in piedi, dare urbi et orbi del fascista in maniera “inclusiva”, nel senso che lo sono tutti secondo lui, per poi passare al più comune delinquente, all’evergreen camorrista a chiunque non la pensi come lui, purché sia a favore di telecamere.

Polemiche non soluzioni per non cambiare il mondo, ma cambiare la sua posizione economico-sociale.

Strano modo di utilizzare la scorta pagata dai contribuenti, quello di andare in strada e provocare le persone, sempre difeso dalla forza pubblica.

Napoli non è in Parma, dove determinati cori sono stati intonati in casa loro. Noi le cose le facciamo alla luce del sole da sempre e quello striscione è solo l’ultimo che da sempre viene affisso senza che ha mai disturbato nessuno. Non ha mai disturbato nemmeno la lunga fila di centinaia di persone che puntualmente una volta al mese affolla la Berta per ritirare il sacchetto alimentare, figuriamoci se ha disturbato uno striscione! Come ognuna delle numerosissime attività che la storica Sezione porta avanti dal 1952.

Cosa ci sia di male nel chiedere la libertà per i camerati ingiustamente privati della libertà potrebbe spiegarcelo direttamente Borrelli: la sezione è sempre aperta! Da oltre vent’anni ci sediamo intorno a un tavolo per discutere con personaggi ai nostri antipodi. Non rifuggiamo il confronto, noi, non come i B-boys & compagni che nemmeno sanno cosa sia il contraddittorio!

Forse Borrelli, ma non ce ne stupiamo, non conosce nemmeno i casi di malagiustizia, viste le furberie messe in atto con le kompagne di partito, delinquenti onorevolizzate, incapaci persino di adottare un linguaggio istituzionale almeno durante l’esercizio delle loro funzioni.

Constatato che gli piacciono i nostri striscioni, glielo diciamo parafrasando uno slogan a lui più familiare: Borrelli, parlaci della Salis!

Un commento

  1. Ottimo Tony Fabrizio !.. La saggezza popolare ricorda a Borrelli, il giustiziere della (mezza)notte… e del Mezzogiorno, “Nun sputa’ ‘n cielo, ca ‘n faccia te torna” 😂

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