Achille Billi Presente!

Achille Billi Presente!

Achille Billi Presente!

Pochi conoscono la storia di Achille Billi, reduce della RSI durante la quale aveva difeso il confine orientale italiano nelle fila del I Battaglione Bersaglieri “Mussolini”, sopravvissuto ai campi di internamento jugoslavi, attivista del MSI e della rinata Associazione Nazionale Arditi d’Italia, trovato agonizzante su una sponda del Tevere a Roma – altezza Via Costabella – nelle prime ore del 5 Aprile 1949.

Morì poco dopo all’ospedale. Il colpo alla nuca gli era stato fatale. Subito scattarono le indagini per individuare il colpevole di questo evidente omicidio politico, ma in pochi giorni, il Questore neo-antifascista Saverio Polito liquidò il caso con la tesi di un “suicidio per megalomania congenita” e Billi scomparve dalle cronache, per sempre, nonostante le proteste dei famigliari e dei suoi camerati.

Il tempo ha poi portato via questa storia e nonostante che Achille fosse stato il primo Martire missino di Roma, di lui – e degli altri caduti di quegli anni – ci si dimenticò forse troppo presto. Del resto, i nuovi Martiri degli anni ’70, dopo un ventennio di relativa “calma”, accentrarono tutti i ricordi.

Billi venne trovato agonizzante il 5 Aprile 1949 e, dopo alcuni giorni di indagini, il Questore Polito liquidò la faccenda costruendo un incredibile teorema secondo il quale il giovane fascista, psicologicamente tarato per via della guerra e della prigionia, avrebbe organizzato il suo suicido simulato un omicidio politico con il quale “passare alla storia” e divenire un “martire”.

E lo avrebbe fatto sparandosi dietro la nuca (?) con una pistola, tenuta con la mano sinistra lui che mancino non era, nello stesso tempo imbavagliandosi la bocca con un fazzoletto tricolore. Ben pochi credettero a questa ricostruzione, ma tanto bastò che di Billi – che fino ad allora aveva attratto giornalisti di ogni provenienza – non si seppe più nulla, come se una mano invisibile fosse calata sulla vicenda della quale non si doveva più parlare.

A noi spetta il ricordo di Achille Billi e non è detto che in un tempo non lontano anche lui possa avere un luogo della memoria, magari proprio su quella sponda del Tevere dove nelle prime ore di quel lontano 5 Aprile 1949 venne trovato agonizzante, colpito da mano nemica.

Per approfondire consigliamo la lettura di : “Un suicidio (im)perfetto” scritto da Fabrizio Rinaldini – edito da Passaggio al Bosco – volto a fare luce su questo controverso fatto storico.

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