CasaPound: danni e minacce da corteo pro-Pal verso attività privata, basta verità distorte e strumentalizzazioni

CasaPound: danni e minacce da corteo pro-Pal verso attività privata, basta verità distorte e strumentalizzazioni

Roma, 17 set – “È davvero paradossale la mistificazione in atto, che riesce a trasformare ancora una volta in vittime coloro che in realtà si sono resi protagonisti di aggressioni e provocazioni.” Così, in una nota, CasaPound Italia replica alle accuse di aggressione nei confronti di due partecipanti al corteo pro-Palestina svoltosi ieri nel centro di Roma.

“La verità, come attesteranno i verbali delle forze dell’ordine intervenute e la denuncia contro ignoti presentata dai titolari, è che ad essere colpita è stata un’attività privata individuata come luogo di riferimento di CasaPound. Un gruppo di antifascisti, distaccatosi dal corteo che transitava su via Giovanni Lanza, ha infatti preso di mira un bar, danneggiandone le vetrine e minacciando i gestori, aggredendo clienti e tirando bottiglie e fumogeni nel bar rischiando di causare un incendio. Oggi, però, la narrazione diffusa da certa stampa e da alcune dichiarazioni politiche ribalta completamente i fatti: un’operazione di strumentalizzazione che non possiamo accettare. Ancora una volta, ci troviamo di fronte ai metodi mafiosi tipici dell’antifascismo militante e non solo: colpire e provocare e poi, grazie a complicità istituzionali, manipolare la realtà per presentarsi come parte lesa”.

“Non siamo più disposti a tollerare simili dinamiche, né riteniamo ammissibile che vengano costantemente autorizzati cortei antifascisti e dei centri sociali a poche centinaia di metri da via Napoleone III, dove risiedono venti famiglie in emergenza abitativa. È altresì inaccettabile che durante manifestazioni monitorate dalle autorità di pubblica sicurezza possano verificarsi simili atti di violenza, nella consueta impunità, mentre le indagini vengono paradossalmente indirizzate contro di noi.”

“Siamo abituati alle menzogne e non ci interessa nemmeno troppo ristabilire una verità ormai distorta da un sistema marcio e collaudato. Tuttavia, ci preme ribadire con chiarezza che non ci faremo intimidire e che a soffiare sul fuoco creando un clima di tensione sono gli stessi che festeggiano l’assassinio di Charlie Kirk. Difenderemo sempre la nostra agibilità politica, che non può e non deve essere messa in discussione, così come restano immutate le nostre posizioni sulla situazione in Medio Oriente: posizioni note da sempre e che nulla hanno a che vedere con i fatti accaduti.”

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