Referendum 8-9 Giugno 2025

Referendum 8-9 Giugno 2025

Stiamo assistendo in questi giorni a una gran lagna fatta dai soliti professionisti della lagna (PD e M5S in primis) sulle affermazioni di membri del governo sul Referendum dell’ 8 giugno che invitano a non andare a votare.

Secondo i soliti partiti di sinistra questo invito, non è espressione di una lecita posizione politica, ma anzi è da considerarsi alla stregua di un attacco alla democrazia.

Secondo loro, anche i contrari al referendum dovrebbero recarsi alle urne, e votare No, così da raggiungere il quorum.

A prescindere dalla nostra posizione sui questi referendum, che è chiaramente per l’astensione,

Ci chiediamo: È davvero un attacco alla democrazia fare propaganda per l’astensionismo referendario? O è solo una polemica ipocrita sfruttata dai soliti?

Diamo uno sguardo agli eventi storici per farci un’idea:

Nell’età repubblicana sono stati indetti 77 referendum abrogativi.

Di questi hanno raggiunto il quorum in 39 occasioni.

Si deve precisare però che dal 1995, solo nel 2011 si è raggiunto il quorum (per i 4 referendum sull’acqua pubblica, nucleare ecc).

Ci sono stati invece altri casi di referendum, nei quali il governo ha favorito la campagna di astensionismo?

Assolutamente si:

  • Nel 91 con il governo Craxi, il Psi si schierò contro il referendum sulle preferenze. ( che raggiunse il quorum con affluenza del 62%).
  • Nel 2003 quando il governo Berlusconi si schierò per l’astenzionismo nel referendum sull’ articolo 18, stessa posizione sostenuta dai DS e dalla margherita (antenati del PD) con conseguente quorum non raggiunto.
  • Nel 2011 il governo di centrodestra invitò ad andare al mare, per il referendum sopracitato, che raggiunse il quorum con il 55% degli aventi diritto.
  • Nel 2016 invece si votava il cosiddetto referendum delle” Trivelle” per vietare il rinnovo delle concessioni per estrazione di gas e petrolio. Si schierò dalla parte dell’ astensionismo, addirittura il PD con Renzi al Governo, appoggiato dal Presidente Napolitano, che afferma:«Se la Costituzione prevede che la non partecipazione della maggioranza degli aventi diritto è causa di nullità, non andare a votare è un modo di esprimersi sull’inconsistenza dell’iniziativa referendaria».

I precedenti storici dimostrano che, come al solito, quello dei partiti di sinistra è il solito piagnisteo ridicolo, ipocrita, vittimistico.

Ci auguriamo che, una volta tanto, questo governo, non ceda alla solita strumentale polemica, mantenga la barra dritta sulla sua posizione astensionista, rendendo più difficile alla sinistra, la possibilità di regalare a milioni di immigrati, la cittadinanza italiana.

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