VI CHIEDERETE COME MAI, COME MAI, COME MAI

  

Italia 2025, Novembre 

5000 persone affollano gli ex locali della fabbrica blu della Bugatti.

Inaugurata nel ’90, nel pieno della Motor Valley italiana, la fabbrica blu doveva essere simbolo di stile, eleganza e visione futuristica, ma anche una garanzia di un lavoro certo, sicuro e degno per i lavoratori che vi avrebbero prestato servizio.

Un sogno durato una manciata di anni, chiude i battenti nel ’95 e la produzione viene spostata all’estero preannunciando quello che in pochi anni diventerà il trend generale della produzione automobilistica tricolore.

Da centro di innovazione e promessa di futuro a luogo occupato per un rave clandestino dove migliaia di ragazzi giovani e meno giovani tra musica assordante e ritmi ossessivi anestetizzano la mancanza di un futuro con ogni tipo di droga.

“Un paese in svendita e una gioventù in perdita” profetizzava una canzone di qualche anno fa dove senza un lavoro certo che permetta di costruire un futuro da adulti ai ragazzi viene offerta un’eterna, falsa, giovinezza da zombie danzanti con pillole e bustine per nascondere sotto il tappeto ogni tipo di ansia e stress.

Negli stessi giorni, a Roma, durante i lavori di restauro della Torre dei Conti parte del fabbricato crolla rovinosamente provocando anche la morte di un operaio 66enne.

Un progetto, quello del restauro di questo antico edificio, finanziato tramite il PNRR per quasi 7 milioni di euro.

Tutte da chiarire ancora le cause del crollo, ma risulta anche qui evidente la totale mancanza di visione ed impegno alla grandezza della nostra Nazione.

È davvero questo il futuro che si prospetta per la Nazione che fu la culla della civiltà europea?

Un polveroso museo a cielo aperto privo di alcuna spinta verso il futuro con generazioni immature dedite solo alla ricerca dei più bassi ed effimeri piaceri?

Incapaci di accettare il fatalismo decadente di chi ci vorrebbe inadatti e immobili non rinunciamo ad immaginare una Nazione che guardi verso un avvenire che sappia coniugare la memoria del passato con aspirazioni future e la promessa di una vita degna per i suoi figli.

Di Palmentano Napoletano

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