Goffredo Coppola, il papirologo in camicia nera
“Esiste – e lo sappiamo bene, nostro malgrado – tutto un filone, facente parte della polverosa fazione semicolta propria dell’antifascismo, che vorrebbe raccontarci il fiorente periodo italiano compreso tra le due guerre mondiali come il lasso di tempo dell’azzeramento del dibattito politico e culturale. Ora, sarebbe sufficiente nominare qualche gigante (più o meno) parte integrante del fascismo, su tutti Gentile ed Evola – pensatori diversissimi tra loro. Oppure considerare D’Annunzio e Marinetti (famose le loro bordate incrociate: “poetino, ciarlatano, effeminato” il primo per il secondo, viceversa un “cretino fosforescente”). Ancora, tra gli altri: Malaparte, Pirandello, Ungaretti, Margherita Sarfatti. E poi gli intellettuali dimenticati. Come Goffredo Coppola, filologo e papirologo che seguirà Mussolini fino al tragico epilogo di Dongo.
Un importante profilo accademico
Il nostro nasce nel settembre 1898 in provincia di Benevento – più precisamente il 21 del mese, nel piccolo comune di Guardia Sanframondi. Maturità classica e studente di Lettere alla Federico II di Napoli, proprio nel periodo universitario inizia ad interessarsi di papirologia. Ancora sui libri con ogni probabilità (in tal senso le fonti si contraddicono) partecipò attivamente al primo conflitto mondiale: riuscirà comunque a conseguire la laurea al termine della Grande guerra.
Dalla Campania a Firenze – dove fu allievo del senatore Girolamo Vitelli – insegnerà quindi letteratura greca e latina tra Cagliari e Bologna (tra i suoi studenti anche Pier Paolo Pasolini). Padroneggia anche la lingua tedesca. Stimato da Bottai e dallo stesso Mussolini provò a partire volontario per la campagna d’Etiopia: proprio l’altissimo profilo accademico – pubblicamente riconosciuto – lo costrinse a rimanere in Italia. Tra il 1940 e il 1942 combatterà comunque sul fronte francese e su quello russo.
Con Mussolini fino a Dongo
Già collaboratore del Corriere della Sera, del Popolo d’Italia e del mensile Gerarchia, durante l’esperienza della Repubblica Sociale diventa rettore dell’Università di Bologna e – in seguito al vile assassinio di Giovanni Gentile – presidente dell’Istituto Nazionale di Cultura Fascista. Secondo Gian Paolo Brizzi – biografo di Goffredo Coppola – l’intellettuale campano, in quei tragici giorni di fine aprile del 1945, sarebbe stato ben conscio della fine che l’avrebbe atteso. Fucilato a Dongo, anche il suo corpo ormai senza più vita finì nell’oltraggio di Piazzale Loreto. Formatosi culturalmente al di fuori della politica, sposò la visione del mondo fascista.
Convinto patriota, rimane fedele alla causa mentre l’anti-Europa occupava il Vecchio Continente. Scrive in uno dei suoi ultimi articoli: “oggi che paurose oscillazioni scuotono dalle fondamenta il pensiero e il destino dell’Europa e minacciano l’entità uomo sulla quale riposano trenta secoli di civiltà europea, oggi più di ieri la nostra è dottrina di vita, la sola che permetta di raccogliere le sanguinanti reliquie del passato e di tramandarle in fecondo avvenire”.
Goffredo Coppola e l’oblio riservato agli uomini retti
Nel secondo dopoguerra il suo ricordo e la sua importante produzione – da segnalare gli studi su Callimaco, poeta greco di Cirene – hanno scontato il rancoroso oblio riservato (guardacaso) agli uomini retti. Letterato e fine studioso, pagò con la vita per le proprie idee: esempio di coerenza, riposa oggi nel cimitero monumentale della Certosa di Bologna.
Articolo a cura di MARCO BATTISTINI, tratto da “Il Primato Nazionale” : https://www.ilprimatonazionale.it/cultura/goffredo-coppola-il-papirologo-in-camicia-nera-283277/
Opere:
- Polis: manuale di istituzioni pubbliche e private della Grecia, Vallecchi, Firenze 1924.
- Introduzione a Pindaro, L’Universale, Roma 1931.
- Il prologo degli aitia ed il commento di Epaphroditos, Zanichelli, Bologna 1933.
- Archiloco nei giambi di Callimaco, Zanichelli, Bologna 1934.
- Documenti del cristianesimo primitivo, Zanichelli, Bologna 1935.
- Cirene e il nuovo Callimaco, Zanichelli, Bologna 1935.
- Cimossa carducciana, Zanichelli, Bologna 1935.
- Il teatro di Aristofane, Zanichelli, Bologna 1936 (incompiuta).
- L’erede di Cesare, Zanichelli, Bologna 1938.
- Menandro. Le commedie, Chiantore, Torino 1938 (1ª ed.: 1927).
- … con la testa sullo zaino, Cappelli, Bologna 1939.
- Letteratura latina, Cappelli, Bologna 1940.
- Dimidiatus Menander, Zanichelli, Bologna 1940.
- Augusto, Utet, Torino 1941.
- Gaio Lucilio cavaliere e poeta, Zanichelli, Bologna 1941.
- Vita di Epicuro, Garzanti, Milano 1942.
- Teatro di Terenzio, Poligrafici «Il resto del carlino», Bologna 1942.
- La critica neotestamentaria di Erasmo da Rotterdam, Zanichelli, Bologna 1943.
- Trenta denari, Civiltà fascista, Brescia 1944.
- Teofrasto. I Caratteri, Mondadori, Milano 1945.
- Teofrasto. I Caratteri. Edizioni di Ar, Padova
- La politica religiosa di Giuliano l’Apostata, Edizioni di Ar, Padova, 2006.
- La politica religiosa di Giuliano l’Apostata, a cura di Arcangela Tedeschi, Edizioni di Pagina, Bari 2007.
Per saperne di piu:
– Il rettore della RSI. Goffredo Coppola tra filologia e ideologia di Federico Cinti
– Coerenza e destino. Goffredo Coppola: dal rettorato a Dongo di Gabriele Bonazzi – Settimo Sigillo