
A Strasburgo il Parlamento europeo ha salvato Ilaria Salis per un solo voto
Non è un incidente di percorso, ma la conferma di un sistema che protegge chi fa della violenza politica una bandiera, purché allineata all’ideologia dominante. Con questo voto le forze centriste, moderate e socialdemocratiche hanno stretto un nuovo compromesso storico che legittima l’antifascismo militante come alleato dell’ordine liberale-progressista. Questo episodio dimostra ancora una volta con quali strumenti lavora questa mafia: mentre si predica legalità e neutralità, si reprime il dissenso e si “salva” la faccia (e il culo) al terrorismo rosso.
Va denunciato adesso, pubblicamente, questo patto fra istituzioni e militanza antifascista: il problema non è la singola deputata, ma un sistema politico che usa queste realtà come contrappeso del suo potere.
